Proprio nel cuore del centro storico di Padova, è possibile ammirare uno dei monumenti più importanti della città, la Cattedrale dedicata a S.Maria Assunta. Situata tra il Battistero e il Palazzo Vescovile, il Duomo rappresenta oggi il perno della vita religiosa della città e non solo. Nel corso degli anni diversi papi vi sono stati in visita e nel 2000 è stato scelto come chiesa giubilare. Ecco tutto quello che c'è da sapere sul Duomo e il Battistero di Padova.
La storia del Duomo ha origine molto antiche, in quanto sorge sul luogo dove erano presenti altri edifici sacri. Tra questi, il più antico, sorgeva sull'attuale sagrato. La cattedrale venne consacrata nel 1075 dal Vescovo Ulderico, ma pochi anni anni dopo, nel 1117 vi fu un terremoto che la danneggiò gravemente. La costruzione del Duomo, così come lo conosciamo tutt'oggi, è stata compiuta tra il XIV e il XVIII secolo. Nonostante il vincitore del concorso bandito risultò essere Michelangelo, l'esecuzione dei lavori venne affidata a due architetti, Andrea da Valle e Agostino Righetti. Questi, però, non si attenettero molto al progetto originario, ma apportarono modifiche importanti. Nel 1754 il Duomo venne completato dall'architetto veneziano Girolamo Frigimelica, anche se la facciata con i tre portali e i due rosoni come lui stesso aveva disegnato, non venne mai completata. Anzi, per via dei bombardamenti che avvennero tra il 1917 e il 1918, venne gravemente danneggiata insieme alla grande cupola. All'interno della sacrestia, nel XIV secolo, gli studenti in legge sostenevano gli esami, mentre la chiesa era dedicata agli studenti delle altre facoltà. Il Vescovo si occupava di conferire agli studenti la licenza o la laurea nel salone in piazza dove, ancora oggi sul frontone della porta, sono scolpite tra teste di bue, lo stemma dell'Università. Nello spazio antistante alla piazza si teneva il cosiddetto mercato dei porci, ma quando questa venne donata alla chiesa divenne un cimitero e in seguito venne lastricata.
L'interno del Duomo è suddiviso in tre navate e si presenta come uno spazio molto ampio e luminoso. Situato all'inizio della navata centrale troviamo l'acquasantiere con il Battesimo di Gesù e l'Assunzione in marmo di Antonio Bonazza. Sul secondo altare sulla destra, invece, si trova il Martirio di San Lorenzo di Alessandro Galvano, mentre sul transetto sulla destra è possibile ammirare il sepolcro gotico del cardinale realizzato da Francesco Zabarella. Da questo punto è possibile accedere alla sagrestia dei Prebendati arricchita da numerosi affreschi, sia sul soffitto e sia sulle pareti, tra cui l'Assunta di Nicolò Bambini.
All'interno del Presbiterio è possibile ammirare il dipinto Riposo in Egitto di Lios, un pittore francese del '700 e la Circoncisione realizzata da Antonio Fumiani. Sul transetto sinistro spicca il sarcofago del cardinale Pileo, mentre su quello destro vi è un monumento in arte birbantesca del vescovo Pietro Barozzi. Dal transetto sinistro è possibile accedere alla sagrestia dei Canonici dove è possibile ammirare la Madonna con Bambino e San Filippo Neri e la Madonna con Bambino e San Girolamo Emiliani, opere pittoriche di straordinaria bellezza realizzate da Giandomenico Tiepolo.
In un armadio intagliato in noce risalente al 1564 si trova il prezioso tesoro, ovvero una croce e dei candelieri in cristallo di rocca e argento realizzati in arte tedesca e vari vasi in argento per oli santi. Inoltre, insieme al tesoro, vi sono custoditi la croce processionale d'argento dorato del 1228, un vasetto decorato in arte bizantina e diverse reliquie.
Il presbiterio della Cattedrale è stato adattato solo nel 1997 per via delle nuove esigenze pastorali, dovute al terzo centenario della morte del vescovo di Padova, San Gregorio Barbarigo. In particolare, è stato arricchito da un altare sorretto da angeli e da diverse sculture raffiguranti i santi protettori della città. La posizione delle statue è molto originale, in quanto un tempo venivano collocate in alto; mentre adesso, invece, si trovano in basso vicino ai fedeli.
Molto importante è anche il sottosuolo della cattedrale dove sono custoditi oggetti di grande valore artistico, come mosaici, urne in terracotta, resti di colonne e ossa. Queste ultime, probabilmente di bue o di cavallo, venivano utilizzate per antichi sacrifici pagani.
Sempre in Piazza Duomo, situato sulla destra, si trova il Battistero, una delle più importanti testionianze dell'arte trecentesca. Questa splendida nicchia fu realizzata per volere di Fina Buzzacarini, moglie di Francesco il Vecchio da Carrara, che lo scelse come il luogo del suo eterno riposo, destinandolo, in seguito, come mausoleo per l'intera dinastia. Il battistero venne decorato da Giusto dei Menabuoi, tra il 1374 e il 1376, con bellissimi affreschi raffiguranti diversi episodi della vita di San Giovanni Battista, di Maria e di Gesù. Degno di nota, all'interno della cupola, è a dir poco spettacolare la raffigurazione del Paradiso con un enorme Cristo al centro, circondato da una moltitudine di Santi.
Il Battistero di Padova, dedicato a San Giovanni Battista, fu inizialmente costruito a partire da altri edifici esistenti per poi essere consacrato da Guido, il Petrarca di Grado nel 1821. Nel XIV secolo venne poi restaurato e riadattato come mausoleo del principe Francesco il Vecchio da Carrara e sua moglie Fina Buzzaccarini. All'epoca, Piazza Duomo era la principale della città: fu solo sotto il dominio della Serenissima che divenne secondaria, lasciando il primato a Piazza dei Signori.
I lavori del Battistero vennero commissionati proprio da Fina Buzzaccarini a Giusto de' Menabuoi. Il suo desiderio era quello di rendere il mausoleo anche uno scrigno d'arte. Non a caso, dunque, quando si entra in questo piccolo spazio si ha la sensazione di essere avvolti e circondati da un'ondati di colore. Per portare a termine l'opera, Giusto de' Menabuoi, impiegò 3 anni, dal 1375 al 1378.
Al centro della cupola è realizzata l'opera più importante, il Paradiso, con Cristo al centro circondato da angeli e la Madonna accompagnata da una doppia schiera di angeli e una tripla di Santi. Posizionandosi al centro, con gli occhi rivolti verso l'alto, ci si sente osservati da tantissimi occhi.
Dietro l'altare maggiore, sulle pareti, è raffigurata l'Apocalisse quasi completa. Vi sono, infatti, tutti quasi tutti i vari episodi, ma c'è un particolare che resta ancora oggi un mistero. La bestia con le sette teste che emerge dal mare, presenta su ogni capo delle tiare papali, ma non se conosce ancora il motivo.
Il sarcofago di Francesco il Vecchio era situato sulla parete frontale all'abside, ma venne profanato e distrutto nel 1405 dai veneziani. Quasi tutti gli emblemi carraresi del sarcofago sono stati ricoperti del colore verde, ma qualcuno è ancora visibile. Furono cancellati dal Battistero anche il carro e il cimiero per condannare la tanto odiata Signoria Carrarese.
Al centro, risalente al 1260, è posizionata una vasca battesimale, utilizzata tutt'oggi per celebrare i battesimi.
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